La dr.ssa Alessandra Stefani, direttrice generale della Direzione generale delle foreste a Boster 2018

venerdì 17 agosto 2018
La dr.ssa Alessandra Stefani, direttrice generale della Direzione generale delle foreste a Boster 2018

La dottoressa Alessandra Stefani, direttrice generale della Direzione generale delle foreste del Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, sarà a presente alla Fiera Boster Nord Ovest al convegno che si terrà sabato 15 settembre dal titolo “Testo Unico Forestale: opportunità per le imprese”promosso da Federforeste - Coldiretti Torino.

La Commissione Agricoltura del Parlamento Italiano, per fare un punto sulla situazione attuale e trattare i problemi del settore agroalimentare, ha recentemente tenuto un'audizione alla quale ha partecipato proprio la direttrice Stefani: sono stati discussi diversi temi, tra cui quello delle foreste meno note del nostro Paese. “Le foreste sono un patrimonio naturale e rappresentano un capitale per la nostra nazione – ha spiegato la dottoressa in commissione - hanno una valenza straordinaria nell'ambito della tutela della biodiversità, per l'assorbimento dell'anidride carbonica e per il presidio di zone montane e collinari. Le foreste aprono la strada anche a filiere di prodotti secondari o selvatici, come di funghi, tartufi o frutti”.

Secondo la direttrice del Ministero “non si conosce ancora il valore e l'importanza di questo bene; si tratta di un campo vasto gestito dal ministero delle Politiche Agricole, dal ministero dei Beni Culturali e dal ministero dell'Ambiente”.

La dottoressa Stefani ha fornito ai parlamentari numeri molto interessanti: “Attualmente la superficie forestale stimata in Italia è quasi del 40% ed esponenzialmente in crescita: grazie anche all'interessamento dei carabinieri forestali, entro la fine del 2019 perverranno previsti dati più tecnici e precisi”.

Durante l'audizione è stato segnalato anche quanto la carenza dei dati rappresenti un problema: “L'attenzione ai dati del settore è sfumata nel tempo e dal 2016 l'Istat non ha più pubblicato la parte relativa alle foreste – ha spiegato la dirigente del Ministero - non avere dati attendibili è un disagio, pertanto è stato necessario organizzare il materiale ricevuto dalle regioni, in quanto titolari di una competenza gestionale”.

L'obiettivo della Direzione foreste del Ministero consiste proprio nel raccogliere il maggior numero di informazioni possibili e portare questi dati all'attenzione del parlamento: “Entro il 2020 il ministero vuole ottenere dati credibili e attendibili – ha chiarito la dottoressa Stefani - come base per una corretta conoscenza del territorio. Per la FAO (L'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura) la definizione di “bosco” è molto più restrittiva: per essere classificato come tale, sono necessari cinquemila metri quadri, mentre per la legge nazionale italiana sono sufficienti duemila”.

Prima di terminare l'audizione parlamentare, la direttrice Stefani ha ricordato anche la grande novità del Testo Unico Forestale: “Dal 5 maggio è entrato in vigore il testo unico forestale che determina la vera definizione di bosco. Le tre parole chiave che la direzione nazionale foreste si pone sono “conoscere”, “riconoscere” e “far conoscere”. Conoscere per quanto riguarda la diffusione, le vocazioni principali di queste aree, produzione, protezione e tutela, poichè l'italia è il territorio migliore in questo ambito a livello europeo. Riconoscere in quanto si tratta di un bene comune da preservare, includendo anche la tutela di viali, alberi monumentali, e allargando il tema, ad esempio con la forestazione urbana: compensare con un'intensa forestazione dove è prodotto l'inquinamento, rende più vivibili le città e migliora la salute degli italiani. Far conoscere per diradare la disinformazione, le fonti poco attendibili e rendere nota la disponibilità di lavoro in foresta, anche nel settore della trasformazione. Per verificare anche che i tagli siano controllati, in modo da combattere la diffusa circolazione non permessa di tronchi provenienti da foreste tropicali, fenomeno che contribuisce alla deforestazione. Il legno verificato diminuisce i gas serra e l'anidride carbonica e al suo termine può essere sfruttato per produrre energia pulita”.

Fonte: Ufficio Stampa Boster nord ovest 2018

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