Al voto del Parlamento europeo il compromesso sul regolamento per la gestione delle foreste
Nell’assemblea plenaria del 16-18 aprile, il Parlamento europeo voterà l’accordo raggiunto con il Consiglio Ue sulla proposta di nuovo regolamento in materia di foreste e uso del suolo, il cosiddetto regolamento LULUCF, che è l’acronimo dell’espressione inglese Land Use, Land Use Change and Forestry, in italiano uso del suolo, cambiamenti di uso del suolo e silvicoltura.
Secondo i dati di Eurostat relativi al 2014, le foreste nell’Ue assorbono l’equivalente del 10.9% di tutti i gas serra emessi ogni anno. Tra il 1990 e il 2015 l’area forestale e boschiva nell’Unione è aumentata di 11 milioni di ettari, raggiungendo i 182 milioni, che coprono il 43% della superficie dell’Ue, escludendo laghi e grandi fiumi. La percentuale di foreste e altre aree boschive varia molto da paese a paese, con il massimo in Svezia e Finlandia (70 e 68 per cento) e il minino a Malta (0%). In Italia la percentuale è del 37%.
Il compromesso raggiunto tra europarlamento e Consiglio Ue cerca di contemperare la preservazione delle foreste e della loro capacità di assorbimento della CO2 con le utilizzazioni produttive del legname e della conversione di aree forestali a fini agricoli.
Il settore LULUCF è tra quelli che non rientrano nell'ambito di applicazione del sistema di scambio di quote di emissione dell'Ue (ETS) e che devono contribuire con una riduzione del 30% delle emissioni di CO2 entro il 2030 rispetto ai livelli del 2005. Il nuovo regolamento LULUCF intende fornire un quadro che garantisca la contabilizzazione delle emissioni e degli assorbimenti generati da questo settore nel periodo 2021-2030.
Il punto fondamentale del testo concordato da Parlamento europeo e Consiglio Ue è la “regola del non-debito”, che costituisce un impegno vincolante in virtù del quale tutti gli Stati membri dovranno garantire che le loro emissioni totali in questo settore siano in equilibrio e non superino gli assorbimenti di CO2. L'imboschimento e la sorveglianza rafforzata delle foreste, delle terre coltivate e dei pascoli a livello nazionale vengono indicati come esempi di soluzioni per generare ulteriore assorbimento di carbonio.
Il periodo assunto come riferimento per confrontare le emissioni è quello del periodo 2000-2009 e il testo concordato prevede meccanismi di flessibilità per aiutare i singoli Stati a rispettare i loro impegni di “non debito”. Come spiega una nota del Consiglio Ue, “questo nuovo meccanismo di compensazione conterrà fino a 360 milioni di tonnellate di CO2 equivalente e sarà a disposizione di tutti gli Stati membri nel corso del periodo 2021-2030”. Alla Finlandia sarà riconosciuta una compensazione aggiuntiva di 10 milioni di tonnellate di CO2 equivalente per il periodo 2021-2030, “in riconoscimento della situazione particolare del paese in questo settore”.
Fonte: www.astrolabio.amicidellaterra.it