Silvoterapia: il richiamo della foresta

martedì 4 settembre 2018
Silvoterapia: il richiamo della foresta

La vita quotidiana nelle città congestionate dal traffico e il lavoro in uffici non sempre salubri fanno nascere in noi un desiderio latente di ricongiungerci con la natura. Una risposta a questa esigenza diffusa? La silvoterapia. Questa pratica sta diventando di moda ed è divenuta oggetto di seminari di formazione. 

In cosa consiste? Passeggiare a piedi nudi nei boschi, abbracciare gli alberi, ascoltare il fruscio delle foglie e un corso d’acqua che scorre, annusare il profumo della resina, sdraiarsi su un prato e via dicendo.

Il consiglio principale della silvoterapia è quello di abbracciare gli alberi. Il modo migliore per farlo è avvicinarsi e sedersi accanto all’albero, appoggiando la schiena sul suo tronco. Dopodiché, bisognerebbe mettere la mano destra sul nostro plesso solare (all’altezza dello sterno) e la sinistra sulla schiena, sui reni, così da posizionarla tra noi e la pianta.

A chi è consigliata la silvoterapia?
La silvoterapia è consigliata anche in ambito medico a tutti quelli che soffrono di stress, ipertensione, insonnia e nervosismo, ma non solo. Questa pratica promette di risolvere problemi respiratori come asma e bronchite, diminuire l’ipertensione, rinforzare le difese immunitarie, diminuendo la secrezione di cortisone e attivando i linfociti NK, che uccidono le cellule cancerogene. Respirare aria pulita, circondati dagli alberi dei boschi, è del resto un efficace toccasana per la nostra salute. Svolge un’azione benefica sia sul nostro apparato circolatorio, stimolando la produzione di globuli rossi e riattivando la circolazione, sia sul nostro apparato respiratorio, facilitando la respirazione. A queste passeggiate si possono affiancare esercizi di respirazione e di autoconsapevolezza per riflettere anche sulle proprie radici: un’intensa e rigenerante immersione in se stessi. 

Un bagno nel bosco
La pratica ha una tradizione antica e arriva dal Giappone, dove è stato coniato il termine shinrin-yoku. Il “bagno nel bosco” può prevedere dunque esercizi mirati in una cornice di pace e tranquillità, così come sessioni di quello che è stato definito il Green Hatha Yoga. Anche il mondo della formazione aziendale si sta accostando a questa disciplina, tanto che sono sempre più diffusi seminari all’interno di boschi e parchi per rinforzare il legame tra i partecipanti e superare il desiderio di competere, favorendo la creatività e produttività. Rientrati in ufficio, si dovrebbe lasciare spazio a elementi naturali: piante, poster con immagini di foreste, oli essenziali, oggetti in legno. 

Da leggere: Sylvothérapie, le pouvoir bienfaisant des arbres, di Jean-Marie Defossez, Jouvence. 

Fonte: www.manageritalia.it

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