Agricoltura di montagna, stop Cenerentola al via Piano rilancio

martedì 23 gennaio 2018
Agricoltura di montagna, stop Cenerentola al via Piano rilancio

Valorizzare l'agricoltura di montagna, 'madre' della maggior parte dei prodotti a denominazione protetta, in aree che occupano il 22% della superficie agricola utilizzata e il 56% di quella forestale, dove opera il 17% delle aziende totali del settore. Eppure è un settore spesso dimenticato dal mondo politico ed economico, bollato come marginale. E' il messaggio lanciato dal Forum dell'Agricoltura di Montagna, promosso con la Rete Rurale Nazionale, per rilanciare una strategia che ridia il giusto valore alle produzioni e allo sviluppo del territorio. Una giornata a cui ha partecipato, tra gli altri il vice ministro del Ministero delle Politiche agricole Andrea Olivero, che si è impegnato a raccogliere le 'best practice' per lavorare su un provvedimento che ridia il giusto collocamento a questo comparto di eccellenze del made in Italy.

''L'agricoltura di montagna rappresenta una delle parti più qualificanti del settore come produzione ma anche per la sicurezza del territorio'', ha detto Olivero, contrario ad ogni logica di assistenzialismo ma favorevole ad un piano di lungo periodo attraverso due proposte. Prevedere la compensazione dei servizi ecosistemici svolti dagli agricoltori che costretti a sostenere costi rilevanti. ''Penso alla tenuta delle aree boschive, alla pulizia del territorio e dei piccoli ruscelli, tutti aspetti che hanno un'incidenza notevolissima sulla sicurezza ambientale'', ha spiegato il vice ministro, nel precisare che lui stesso sta lavorando ad un provvedimento sulle opportunità di sviluppo economiche sociali e ambientali.

In vista della nuova Pac post 2020, secondo Olivero, occorre poi che l'agricoltura montana debba essere coinvolta maggiormente dai Psr, cosa che oggi non avviene. ''Quando si parla di sviluppo rurale nell'immaginario collettivo - ha concluso - si pensa per lo più ad aree svantaggiate montane che invece beneficiano in minima parte di questi fondi''.

Fonte: www.ansa.it

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